giovedì 12 dicembre 2013

COMUNICATO SUL SECONDO INCONTRO PUBBLICO SUL TEMA DELLA DISTRIBUZIONE CINEMATOGRAFICA “LO STATO DELLE COSE – LE POLITICHE CINEMATOGRAFICHE IN PUGLIA IN TEMPO DI CRISI”, A CURA DEL SINDACATO CRITICI CINEMATOGRAFICI ITALIANO – GRUPPO PUGLIA, IN COLLABORAZIONE CON L’UNIVERSITÀ DI BARI.


È interamente dedicato alla distribuzione cinematografica il secondo incontro pubblico organizzato a Bari, il prossimo martedì 17 dicembre alle ore 16 dal Gruppo Puglia del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiano (SNCCI), in collaborazione con il Corso di Scienze della comunicazione del Dipartimento di Scienze della formazione, psicologia, comunicazione (FOR.PSI.COM) dell’Università di Bari. Questo secondo appuntamento di un ciclo intitolato “Lo stato delle cose – Le politiche cinematografiche in Puglia in tempo di crisi”, inaugurato con successo lo scorso giugno a Bari con un focus invece sul comparto dell’esercizio cinematografico, si svolgerà come di consueto presso l’ex Palazzo delle Poste, Piazza Cesare Battisti angolo via Nicolai. Per fare il punto sulla situazione e le prospettive della distribuzione italiana nel suo complesso e pugliese nello specifico, quindi sulle trasformazioni in atto, come il passaggio obbligato dalla pellicola al digitale che interesserà tutte le sale italiane, sono previsti interventi di figure chiave del settore, molti delle quali pugliesi come il direttore di 01 Distribution Luigi Lonigro il quale affronterà la questione sul piano nazionale, e il regista Maurizio Sciarra che in veste di coordinatore nazionale dell’associazione “100 autori” offrirà il fondamentale punto di vista appunto degli autori. Interverranno inoltre, nell’ordine, il critico cinematografico Alfonso Marrese, sul tema della distribuzione dei film in digitale, e Giovanni Costantino, presidente della nuova realtà distributiva, la società fondata nel 2011 Distribuzione Indipendente, approfondendo ulteriormente la questione della distribuzione digitale, dei film in HD e a chilometro zero, dell’economia eco-sostenibile, cioè  il digitale che fa risparmiare, dei  nuovi circuiti, delle nuove offerte per il pubblico e delle  nuove strategie di comunicazione, presentando anche in anteprima regionale il teaser di cinque minuti di “Spaghetti Story”, la nuova commedia di Natale distribuita con tecnologia digitale HD per piccoli e medi schermi a chilometro zero, attraverso internet, in maniera semplice ed assistita. Quindi, per quel che concerne maggiormente il panorama pugliese, seguiranno gli interventi di Francesca Rossini, in rappresentanza dell’Agis di Puglia, quindi di Patrizia Lonigro, responsabile della maggiore agenzia di distribuzione pugliese Class Cinematografica, di Angelo Ceglie, direttore di Circuito d’Autore, progetto dell’Apulia Film Commission, e del critico cinematografico Carlo Gentile. Modererà il fiduciario del Gruppo Puglia del Sindacato critici Anton Giulio Mancino. Un programma molto fitto, dunque, e soprattutto di confronto aperto, con dibattito. Finalizzato a rendere utile, operativo e propositivo questo nuovo e inedito spazio condiviso e divulgativo, ricco cioè di spunti di studio, conoscenza, analisi e angolazioni diverse, che il Gruppo Puglia del Sindacato Critici Cinematografici Italiani intende offrire, ogni volta concentrandosi su un argomento specifico e mirato, a un pubblico più ampio, a partire dagli addetti ai lavori nel settore, fino agli studenti universitari interessati a conoscere in dettaglio il funzionamento della macchina-cinema a livello sia nazionale che regionale. Infotel: 3401659052/3476761637.

 

mercoledì 27 novembre 2013

Atlante sentimentale del cinema per il XXI secolo

Abbiamo l'onore di segnalarvi in anteprima l'uscita di un libro straordinario edito da Derive Approdi e scritto da due carissimi amici di Moviement, Alberto Momo e Donatello Fumarola (Fuori Orario).
Fantastico già dal titolo: "Atlante sentimentale del cinema per il XXI secolo"

Ecco la sinossi:
"Un libro di conversazioni con i maggiori cineasti contemporanei. Più che un libro, un atlante di quanto avviene nell’ambito della produzione cinematografica «d’autore» sul piano mondiale. Dal Giappone agli Stati Uniti, passando per la Cina, il Sud-Est asiatico, l’India, la Russia, l’Europa, l’Africa e il Sud America, un viaggio nelle storie e nelle pratiche del cinema all’alba del XXI secolo, raccontato dai suoi protagonisti più avventurosi, attraverso poetiche e politiche anche molto distanti tra di loro, ma che insieme tracciano i meridiani e i paralleli di quel pianeta dell’immaginario che è il cinema, in un momento di mutazioni epocali.
Un viaggio che parte dai «ricordi del futuro» di grandi maestri del Novecento come Stan Brakhage, Jean-Marie Straub, Otar Iosseliani o Roger Corman, per aprirsi alle derive scatenate dalle nuove prospettive tecnologiche in cui si sono tuffati a corpo libero figure eccentriche come David Lynch, Abel Ferrara, Monte Hellman. I percorsi unici di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Werner Herzog, Takeshi Kitano, Quentin Tarantino o Aki Kaurismaki. Il passo calmo e monumentale con cui percorrono distanze siderali Aleksandr Sokurov o Hou Hsiao-hsien. L’incedere saggiamente spericolato di Manoel de Oliveira e l’avanzata delle nuove generazioni che dal vecchio «Terzo mondo» determinano le tendenze del cinema futuro. Ognuno un arcipelago o un continente da scoprire. Ognuno una storia da raccontare.
50 conversazioni sullo stato del cinema, i suoi confini, i suoi sconfinamenti, la sua utopia. 50 conversazioni con chi ha fatto «il cinema» a cavallo tra due secoli e cinque continenti.

Conversazioni con

Stan Brakhage, Takeshi Kitano, Kiyoshi Kurosawa, Naomi Kawase, Alberto Grifi, Amir Naderi, Julio Bressane, Atom Egoyan, Franco Maresco, Tsai Ming-liang, Béla Tarr, Lisandro Alonso, Paulo Rocha, Jia Zhang-ke, Werner Herzog, David Lynch, Shinya Tsukamoto, Raoul Ruiz, Hou Hsiao-hsien, Tonino De Bernardi, Quentin Tarantino, Monte Hellman, Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi, Aleksandr Sokurov, Pedro Costa, Abel Ferrara, Johnnie To, Wai Ka-fai, Manoel de Oliveira, George Romero, Amos Gitai, Otar Iosseliani, Jean-Marie Straub, Philippe Garrel, Andrej Ujica, Frederick Wiseman, Goutam Ghose, Aki Kaurismaki, Lav Diaz, Roger Corman, Kira Muratova, Mohsen Makhmalbaf, Wang Bing, Želimir Žilnik, Enrico Ghezzi.

martedì 26 novembre 2013

A Natale regala la COLLANA MOVIEMENT




Cominciate a pensare ai regali di Natale? Perché quest'anno non regalare un prodotto unico e particolare, un prodotto ad alto contenuto culturale come la COLLANA MOVIEMENT. Pensate ai 9 volumi pubblicati come a dei gioielli da donare a persone care che studiano cinema o che lo amano e vorrebbero imparare a conoscerlo meglio. Tutti i volumi della COLLANA MOVIEMENT sono a tiratura limitata, caratteristica che li rende ancora più pregiati. Quindi affrettatevi ad acquistarli sui nostri siti web http://www.lanzoeditore.it/ e http://www.moviementmagazine.com/. Altrimenti richiedeteli in libreria (soprattutto Feltrinelli).
Per chi lo preferisse, sul sito http://www.lanzoeditore.it/ sono disponibili gli stessi volumi in formato e-book.
Allora quest'anno lo trascorreremo sereni all'insegna della Cultura e del Cinema, che dite?


 

mercoledì 13 novembre 2013

NADERI IN MOV(I)EMENT: 19 e 20 Novembre, Mediateca Regionale Pugliese, Bari



Moviement con Amir Naderi anche a Bari il 19 e 20 Novembre grazie alla Mediateca Regionale Pugliese

Cari amici vi segnaliamo che subito dopo la presentazione di Roma, riproporremo l'incontro con il regista Amir Naderi a Bari. L'evento è organizzato dalla fantastica Mediateca Regionale Pugliese è sarà molto articolato. Infatti, oltre la pr...esentazione del volume Moviement Amir Naderi, saranno proiettati alcuni film del regista. Riportiamo di seguito il Programma di Bari:

NADERI IN MOV(I)EMENT

19 novembre
ore 11,30
- Il corridore (t.o. Davandeh) - Iran, 94’,1990 (v. o. sub. ita.)

ore 16,30
- Acqua Vento Sabbia (t.o. Aab, baad, khaak) - Iran, 75’, 1989 (v. o. sub. ita.)

ore 18,00
- A,B,C… Manhattan - USA, 90’, 1997 (v. o. sub. ita.)

ore 19,30
- Entezar (L’attesa) Iran, 45', 1974 (v. o. sub. ita.)

ore 20,30
- presentazione del numero monografico di MOVIEMENT con Amir Naderi e Massimo Causo, Gemma Lanzo, Costanzo Antermite, Donatello Fumarola

a seguire
- Manhattan by numbers - USA, 110’, 1993 (con v. o. sub. ita.)

20 novembre
ore 16,30
- Marathon (USA, 74’, 2002) (v. o. sub. ita.)

ore 18,00
- Vegas: based on a true story (USA, 102’, 2008) (v. o.)

ore 20,30 al CINEPORTO | Bari c/o Fiera del Levante
- Cut (Giappone, 133’, 2011) (v. o. sub. eng. / ita.)

http://www.mediatecapuglia.it/

lunedì 11 novembre 2013

Comunicato Stampa - Presentazione Moviement Amir Naderi c/o Festival Internazionale del Film di Roma


Gentilissimi amici,

siete tutti invitati il 17 novembre alle ore 12.00 presso la libreria Notebook, Auditorium Parco della Musica, Viale P. De Coubertin, Roma, durante il Festival Internazionale del Film, sarà presentato il volume “Moviement-Amir Naderi”.

All’evento, tra gli altri, saranno presenti il regista Amir Naderi, giurato al concorso del Festival Internazionale del Film di Roma, Donatello Fumarola (Fuori Orario, Rai Tre), Enrico Ghezzi e il direttore del Festival Marco Muller.

Amir Naderi è uno dei più autentici ed originali uomini di cinema concretamente operanti sulla scena internazionale. Il regista inizia la sua carriera nel suo paese d’origine, l’Iran, dove gira i suoi due capolavori Il Corridore (1985) ed Acqua, vento, sabbia (1988). Verso la fine degli anni Ottanta si stabilisce negli Stati Uniti come filmmaker indipendente. Durante questo periodo filma gli Stati Uniti diventando a tutti gli effetti un regista americano, dopodiché va alla scoperta di un altro dei paesi da lui amati, il Giappone, dove con una troupe interamente locale inizia le riprese del suo ultimo film Cut (2011). Naderi è a tutti gli effetti un cineasta “itinerante”, filma ciò che vede e ciò che sente nei luoghi a cui “sente” di appartenere. 
 
Amir Naderi
Collana: Moviement
Formato: 21 x 29,7
Pagine: 112
Prezzo: 15 euro
ISBN: 978-88-97670-08-7
Uscita: Luglio 2013



Cordiali saluti.
Gemma Lanzo Editore

www.moviementmagazine.com

sabato 26 ottobre 2013

Alla ricerca del cinema perduto. Quale futuro per il cinema Ideal a Manduria?

di Costanzo Antermite e Gemma Lanzo

Se si vanno a leggere i dati relativi all’offerta cinematografica nella nostra regione in termini di “schermi in attività” si troverà che le provincie di Brindisi e Taranto detengono il primato negativo rispettivamente con 8 cinema su 10 e 5 su 7 “a riposo”. Sono dati davvero sconfortanti. Per quanto riguarda la nostra cittadina è davvero disarmante il fatto che l’unico cinema ancora in piedi, il cinema Ideal, venga rubricato come “chiusura estiva” in pieno autunno e a due mesi dall’inizio della nuova stagione cinematografica 2013-2014. Stando ai “si dice” anche per il cinema Ideal sembra che si prospetti la chiusura definitiva, seguendo così la sorte del Candeloro e del Paisiello, gli altri due cinema cittadini ormai chiusi da tempo immemorabile. Dopo ottant’anni di quasi ininterrotta presenza il cinema di Manduria sarà solo un ricordo del passato. E questo è un fatto di assoluta gravità tenuto conto che la rivoluzione digitale che sta investendo l’esercizio cinematografico riposiziona il “cinema” come un presidio culturale di massima eccellenza. Nonostante la rivoluzione digitale ci permetta oggi di vedere il cinema su diverse piattaforme, dai dispositivi mobili, ai DVD, al “pay on demand” televisivo, la sala cinematografica rimane comunque un vero e proprio riferimento per una comunità. La centralità culturale della sala cinematografica sta nella capacità di aggregare un pubblico, di fidelizzarlo attraverso la proposta di una varietà di contenuti. In questo modo il “luogo” di proiezione diventa spazio condiviso, spazio comune con la funzione sociale di intrattenere e di formare il cittadino.
La paventata chiusura del cinema Ideal sarebbe indubbiamente una grave perdita ma potrebbe diventare una importante occasione per il Comune se facesse un investimento richiedendone la gestione. Entro il 31 dicembre 2013 infatti, tutte le sale cinematografiche italiane dovranno allinearsi alla tendenza già consolidata negli Stati Uniti e provvedere a sostituire i vecchi sistemi di proiezione con quelli digitali. Questo aprirà le sale cinematografiche a nuove modalità di fruizione. Con la digitalizzazione dei cinema infatti, questi diventeranno veicolo di promozione culturale non necessariamente legata alla produzione cinematografica. Come già sottolineato in un nostro precedente intervento su Casalnuovo “Addio alla pellicola”, del 28 Aprile, 2012: “La nuova sala digitale non sarà più semplicemente il luogo deputato al consumo di massa del ‘film’ nel senso tradizionale ma diventerà il luogo di intrattenimento e di spettacolo che permetterà la partecipazione collettiva ad eventi ‘che accadono in un luogo fisico e si riverberano al di fuori di esso, senza limiti spazio-temporali’: eventi sportivi, concerti, performances artistiche e tutti quei contenuti alternativi che non si identificano necessariamente con la concezione del cinema inteso come arte della narrazione lineare” .
In quest’ottica il Cinema Ideal potrebbe diventare un contenitore culturale dalle alte potenzialità e conquistare una posizione centrale per Manduria risollevandola anche socialmente ed economicamente. È provato infatti da studi di settore (Rapporto Kea, 2006) quanto elevato sia l’impatto delle attività culturali e ricreative sull’economia e come il pil dei paesi che investono in cultura sia maggiore rispetto a quelli che ne rimangono indifferenti non cogliendone l’importanza. I cinema, i teatri, i siti archeologici, i musei, creano ricchezza ed occupazione. La digitalizzazione dei cinema porterà ad una vera e propria rivoluzione nel campo della fruizione audiovisiva. Una nuova gestione competente del cinema Ideal, attivando per intero e tempestivamente le sue potenzialità, potrebbe produrre una ricaduta virtuosa sia in termini culturali che economici.

(Articolo pubblicato in data 26/10/2013 su Casalnuovo, Il giornale di Manduria)

martedì 17 settembre 2013

Moviement alla Fiera del libro di Francoforte


Inizia il 09 Ottobre prossimo la famosa Fiera del Libro di Francoforte.
L'unico distributore italiano presente nel padiglione del libro d'arte sara' Libro Co. Italia (Hall 4.1 K77).
Moviement è distribuito all'estero e su internet anche da Libro Co. Italia, dunque il volume Moviement n.9 - Amir Naderi sarà presente alla famosa fiera.

lunedì 9 settembre 2013

Cut di Amir Naderi


di Gemma Lanzo

USCITA CINEMA: 2011
REGIA: Amir Naderi
SCENEGGIATURA: Amir Naderi, Abou Farman con Shinjy Aoyama, Yuichi Tazawa
CAST: Hidetoshi Nishijima, Takako Tokiwa, Takashi Sasano, Denden, Shun Sugata
FOTOGRAFIA: Keiji Hashimoto
MONTAGGIO: Amir Naderi
SCENOGRAFIA: Toshihiro Isomi
COSTUMI: Kyoko Baba
PRODUZIONE: Tokyo Story
INTERNATIONAL SALES: The Match Factory, www.the-match-factory.com
PAESE: Giappone
DURATA: 132 minuti

Cut (2011) è un film del regista Amir Naderi. Naderi, di origini iraniane, dopo il successo ricevuto in patria per i suoi film, tra i quali ricordiamo Il corridore (1985) ed Acqua, vento, sabbia (1988), abbandona l’Iran per diventare un filmmaker statunitense. Si trasferisce a New York dove filma l’altra faccia dell’America, quella dei sobborghi e della disoccupazione, della gente ai margini della società che vive a pochi passi dalle lussuose e produttive Wall Street e Fifth Avenue. Immortala New York negli anni Novanta e a cavallo tra i due secoli per imprimere nella memoria dello spettatore i suoni, le atmosfere e le personalità “differenti” che abitano la grande mela. I film sono Manhattan by numbers (1993), A, B, C… Manhattan (1997), Marathon (2002) e Sound Barrier (2005). In Vegas: Based on a True Story (2008), il suo interesse si riversa su Las Vegas, di cui riesce a filmare la sabbia del deserto a lui cara e allo stesso tempo gli aspetti urbani e antropici di una città unica al mondo.

Amir Naderi è stato da molti definito un cineasta apolide, infatti dopo l’Iran e gli Stati Uniti continua la sua ricerca e filma ancora un altro popolo, un’altra città, un’altra nazione a cui sente di appartenere: Il Giappone. Naderi, che oltre ad essere un grande regista è anche uno studioso di cinema (insegna Storia del cinema in Giappone), con Cut realizza un film che potremmo definire il suo manifesto. In esso, attraverso il racconto delle vicende del protagonista, emerge tutto il suo amore per la settima arte, che critica, quando è interessata unicamente al profitto. Naderi trova l’espediente narrativo giusto per fare un film sul cinema e sui grandi autori cinematografici che hanno fatto del cinema un’arte. Inserisce così all’interno di Cut i suoi 100 film preferiti, tracciando un excursus sulla filmografia mondiale, da quella italiana a quella americana, giapponese, etc.

Sin dalle prime battute del film si evince, attraverso l’utilizzo di props, come ad esempio i poster affissi per la casa, che il protagonista Shuji (Hidetoshi Nishijima) è un patito di cinema; ne abbiamo conferma dopo alcune scene, nella sequenza in cui lo vediamo di fronte alla tomba del grande maestro Akira Kurosawa. Questa “comunicazione spirituale” di Shuji, in cui manifesta il suo dissenso verso il cinema commerciale e cerca la forza per realizzare i propri film, “come quelli dei grandi maestri del passato”, non sarà l’unica. Egli in seguito si recherà di fronte alla tomba di due altri grandi registi giapponesi Yasujiro Ozu e Kenji Mizoguchi.

La grandezza del film di Naderi è che riesce ad innescare attorno a questo amore per il cinema, una storia degna del miglior film noir o di un classico gangster movie. Shuji infatti, durante una delle proiezioni cinefile che cura regolarmente, viene rapito dalla jacuza, la mafia giapponese: il fratello, che ha contratto dei debiti per il finanziamento di uno dei suoi film, è stato ucciso a causa sua. L’unico modo che ha Shuji di “uscire vivo” da quella situazione è di trovare il denaro e restituirlo. Come per tutti i protagonisti dei film di Naderi la lotta per la sopravvivenza è un elemento cardine, il regista porta infatti al limite i suoi personaggi perché, come lui stesso ha dichiarato in una recente intervista: “voglio mostrare come sopravvivono. Questo aspetto è sempre presente nei miei film ed è necessario perché in questo modo il tema diventa cosmopolita, non importa dove il film sia visto, se in Italia o San Francisco, vale per tutti” (Intervista ad Amir Naderi a cura di Costanzo Antermite e Gemma Lanzo, “Moviement n°9 - Amir Naderi”, Gemma Lanzo Editore, Manduria, 2013).

Amir Naderi ha imparato il cinema nei cinema, guardando i film dei grandi registi, non ha conseguito studi accademici ma ha frequentato il Kanun (istituto per lo sviluppo intellettivo dei bambini e dei giovani adulti) dove si è formato insieme ad altri importanti registi iraniani tra cui Abbas Kiarostami. Inoltre ha lavorato fin da giovanissimo come fotografo di scena ed è riuscito a trasmettere nei suoi film la propria esperienza personale di bambino orfano, cresciuto per le strade di Abadan. Ha raccontato attraverso l’utilizzo della luce, dei movimenti di macchina, del montaggio e del suono, storie universali. In Cut, come per gli altri suoi film, l’utilizzo dei dialoghi è ridotto al minimo per privilegiare una strutturazione della storia attraverso l’uso del montaggio e del sonoro; sono suoni prevalentemente diegetici alternati a silenzi altrettanto eloquenti.

Il film che non è stato ancora distribuito in Italia, sarà trasmesso con molta probabilità a ottobre di quest’anno da Fuori Orario (Rai Tre). Consigliamo ai nostri lettori di non perderne la visione.

(Articolo pubblicato in data 06/09/2013 su Casalnuovo, Il giornale di Manduria)

sabato 24 agosto 2013

Un documentario da raccontare. “Grass: Untold Stories” di Bahman Maghsoudlou

di Gemma Lanzo


Quando ho scoperto che era stato scritto un libro sulla realizzazione di uno dei primi film documentari etnografici, Grass: a Nation’s Battle for Life (1925), ne sono rimasta sorpresa e particolarmente affascinata. Questa straordinaria opportunità si è presentata grazie ad una collaborazione, da me intrapresa, finalizzata alla pubblicazione di un libro edito dalla mia casa editrice. Maghsoudlou infatti, oltre ad essere l’autore del libro in questione è anche l’autore di uno dei saggi pubblicati all’interno di Moviement, collana di cultura cinematografica, relativo alla monografia sul regista iraniano Amir Naderi. Maghsoudlou era a me noto come importante studioso di storia del cinema, attento conoscitore del cinema iraniano e cultore di tutta quell’arte che proviene dall’Iran. Presidente dell’International Film and Video Center di New York, è anche produttore di alcuni film tra cui Manhattan by Numbers di Amir Naderi, ed autore dei film documentari Ardeshir: The Rebellious Artist e Kia-Rostami: A Report  e di libri come “Iranian Cinema” (New York University Press, 1987). Riguardo al libro in analisi “Grass: Untold Stories”,  possiamo affermare che si tratta di un’opera  incomparabile per due importanti motivi. In primis, perché è l’unica pubblicazione interamente dedicata alla realizzazione di questo film  (ad esclusione di “Grass”, scritto da Merian Cooper, uno dei registi del documentario, e pubblicato nel 1925 da G.P. Putnam’s and Sons).  In secundis perché l’autore innesta le vicende e le avventure dei registi e produttori del film, Merian Cooper, Ernest Shoedsack (creatori del celeberrimo King Kong) e Marguerite Harrison, sui dati reali raccolti attraverso la sua personale ricerca. Questi straordinari  individui diventano gli interpreti di un racconto che talvolta prende le mosse di un avvincente romanzo per la sua capacità di coinvolgimento, tanto che il lettore rivive con l’autore la tensione emozionale, le motivazioni che hanno portato a girare il film e al contempo viene a conoscenza delle difficoltà di carattere tecnico e organizzativo di una tale impresa. Cooper, Shoedsack e Harrison, animati dallo spirito pioneristico tipico dell’epoca, tra il 1914 e il 1925,  viaggiando dagli Stati Uniti attraverso l’Asia Minore alla ricerca di un esempio capace di esprimere il concetto di “scontro tra uomo e natura” trovano una tribù nomade in Iran, conosciuta come Bakhtiari. Questa tribù, come nella preistoria, era costretta ad abbandonare le terre in cui viveva, poiché l’erba, bruciata dal sole, non costituiva più la risorsa per la sopravvivenza. La migrazione verso altri territori fertili, che venivano nuovamente abbandonati, si ripeteva. I tre registi seguono gli uomini di questa tribù nel loro viaggio di 48 giorni  attraversando il deserto, i fiumi e le montagne per raggiungere i pascoli con i loro greggi. 

Maghsoudlou, attraverso la particolare strutturazione del libro, riesce ad accompagnare il lettore nelle vite dei protagonisti e nella sfera delle loro emozioni. Racconta con intensità la lotta per la sopravvivenza che ritroviamo nel film; mette in risalto come i tre fossero rimasti intrigati dall’idea di filmare una storia assolutamente autentica in ogni minimo particolare; delinea le personalità dei protagonisti come nel caso della Harrison, di cui descrive la prigionia in Russia, la sua fascinazione per la lingua e i costumi a lei alieni, come quelli russi e persiani, e mette in rilievo la sua fondamentale importanza nella fuga di Cooper dalla prigionia russa. Non trascura la figura della Harrison  prima produttrice donna di film documentari che, essendo una giornalista, è stata mossa egualmente dallo spirito di avventura e dalla volontà di dimostrare ai circoli per signore di aver preso parte a questa spedizione. Il racconto di Maghsoudlou non manca di descrivere i personaggi incontrati dai  registi  nel loro viaggio, né di riportare gli aneddoti che gli stessi raccontano sulle proprie vite. Di notevole interesse inoltre è una delle sezioni finali del libro in cui vengono riportate le impressioni degli spettatori che assistettero alla Prima di New York nel 1925.  Il libro, ricco di dettagli sulla ricostruzione storica, si basa su una solida ricerca effettuata da Maghsoudlou  negli archivi di varie parti del mondo; è corredato da preziose fotografie e documenti originali dell’epoca di elevato valore storico e antropologico e contiene le testimonianze scritte direttamente dai protagonisti. Avvincente come un romanzo d’avventura, ma realistico e attendibile per la ricerca storiografica che sostiene l’intera opera, “Grass: Untold Stories” rispecchia la forma del documentario, mettendo in scena i registi attraverso le vicende che hanno preceduto, seguito e accompagnato la realizzazione del film.  Un’opera unica e un preziosissimo esempio di documentario nel documentario, animato da una vena linguistica appassionata e coinvolgente. Una lettura indispensabile per gli studiosi del cinema. Si ricorda come, nel 1997, Grass: a Nation’s Battle for Life sia stato scelto per la sua conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti perché "culturalmente, storicamente ed esteticamente significativo”.

Il volume disponibile solo in inglese e farsi, può essere acquistato su:

http://www.mazdapublisher.com/BookDetails.aspx?BookID=256

(Articolo pubblicato in data 24/08/2013 su Casalnuovo, Il giornale di Manduria)

giovedì 22 agosto 2013

Itali@mbiente

di Gemma Lanzo
 

Presentato al BlogFest nel 2010 a Riva del Garda, Itali@mbiente è il primo progetto italiano che utilizza la formula del “crowd film web generated” per  testimoniare lo stato di disagio ambientale in cui versa il nostro Paese. Il film, realizzato in collaborazione con WWF Italia, CinemAmbiente e il Team di Avoicomunicare di Telecom Italia, è stato ideato dal geologo Mario Tozzi (il quale è anche il supervisore scientifico del progetto) e nasce, si sviluppa e si concretizza grazie al web dove può essere liberamente fruito. L’idea è semplice ed efficace: il Bel Paese, con dati scientifici alla mano, viene costantemente aggredito dal consumo di suolo e dalle grandi opere, dalla fame di energia, dagli impianti industriali e dallo smaltimento delle scorie. Il film documenta gli effetti di tali aggressioni e lo fa nel modo più diretto, raccogliendo i contributi filmati dai navigatori. In questo modo viene creata una mappa che da nord a sud ridisegna le anomalie, i disastri, le deturpazioni del paesaggio e lo stato di completo abbandono in cui versa buona parte del territorio italiano. Vengono riportati esempi di progetti di grandi opere, come il ponte sullo Stretto di Messina, di abusivismo edilizio e di storie meno conosciute come quella della razzia di ulivi secolari a Fasano (Brindisi), sradicati, per poi essere venduti allo scopo di abbellire i giardini di ville private; e ancora il “non finito calabro”, ovvero quelle costruzioni iniziate e mai terminate. Si passa poi alla questioni delle scorie e dei rifiuti industriali e vengono passate in rassegna: Ilva, Eternit, Eurex e le colline dei rifiuti di Spinetta Marengo (Alessandria), ovvero quelle aree in cui le industrie hanno compromesso non solo le bellezze paesaggistiche dei luoghi dove sono sorte, ma anche e soprattutto la salute degli abitanti del luogo. Una su tutte la morte biologica della Valle Bormida, in un’area che comprende un raggio di 20 km dal sito dove si erge la fabbrica di coloranti Acna.

La macchina da presa indaga tra un fiume tombale ed un paesaggio naturale reso ormai irriconoscibile per la presenza di container, tra un fiume di colore purpureo, tra le costruzioni che preannunciano delle imminenti tragedie. Il passaggio stilistico da camera a camera non si vede, tanta è l’uniformità dello scempio. La sceneggiatura si sofferma sui casi emblematici, lasciando intendere che tante altre sono le storie simili a quelle raccontate. Rivela inoltre come non ci siano differenze tra nord e sud e come queste usanze disastrose siano comuni a tutto il territorio nazionale. A queste immagini drammatiche si alternano le voci degli esperti, di coloro che studiano il nostro territorio e che conoscono molto bene il rapporto di causa-effetto che innescano le pratiche selvagge perpetrate ai danni dell’ambiente, soprattutto negli ultimi cinquant’anni. Quelle voci di esperti che sembrano costantemente rimanere inascoltate visti gli eventi di cronaca recente e meno recente. Il film utilizza tutti i mezzi a sua disposizione ed in maniera lineare ed incisiva monta questi mini-documentari in un unicum dal taglio ben definito. Anche il montaggio e la musica concorrono al raggiungimento di tale scopo, creando il ritmo e la tensione necessaria affinché nasca quel senso di disdegno e di partecipazione  nello spettatore. Questo è il messaggio del film: l’Italia è tra i Paesi europei che può vantare un territorio con  il maggior numero di coste, la maggior biodiversità, il maggior numero di bellezze artistiche e monumentali ed è doveroso prendersene cura e smettere di deturparlo; è attraverso la consapevolezza degli errori del passato che si possono e si devono evitare errori futuri; grazie alla sensibilizzazione dei cittadini di oggi si può prevedere un futuro ambientale migliore per il nostro territorio. A conclusione del film infatti ci vengono mostrati alcuni casi positivi: in Italia ci sono ben 100 Oasi protette del WWF (come quella magnifica di Ripabianca, Ancona); in Calabria, tra le regioni italiane a più alto rischio idrogeologico, è oggi in atto un progetto di monitoraggio sulle frane da parte del CNR; a Bagnoli la raccolta porta a porta è arrivata al 91%.

(Articolo pubblicato in data 21/08/2013 su Casalnuovo, Il giornale di Manduria)

domenica 11 agosto 2013

Gargano Film Fest: Festival Internazionale di cortometraggi a San Giovanni Rotondo

di Gemma Lanzo


Nella suggestiva cornice di San Giovanni Rotondo, in un clima di vivacità culturale che ha coinvolto la cittadinanza, si è svolto nei giorni 2, 3 e 4 agosto appena trascorsi, il Gargano Film Fest. Giunto al suo sesto appuntamento grazie all’Associazione Culturale Provo Cult e presentato da una impeccabile Paola Russo, il Festival ha mostrato al pubblico i dieci cortometraggi finalisti del concorso internazionale “Provo.corto 2013”. I corti sono stati premiati dal pubblico e da una giuria tecnica composta da Daniele Cascella, regista e Presidente di Giuria, dal Prof. Eusebio Ciccotti (Università di Foggia), dal Prof. Costantino Maeder (Catholic University of Louvain), dal Prof. Salvatore Ritrovato (Università di Urbino) e dalla sottoscritta, invitata come Editore e co-direttore di Moviement – Collana di Cultura Cinematografica. Ai cortometraggi selezionati, tutti di notevole valore espressivo e tecnico, sono stati assegnati premi diversi per diverse categorie.

Si riportano di seguito i titoli dei corti premiati con le relative testuali motivazioni dei giurati:

"Per la delicatezza e la forza estetica del racconto con cui viene rappresentato il tema della guerra, unito al motivo della memoria che lega due personaggi simbolici - quello del reduce e quello della bambina – nel corto circuito tra vittima e carnefice"
1° Premio "Gargano Film Festival 2013" a MEMORIAL diretto da Francesco Filippi.

"Per l'abilità narrativa nel trattare il delicato rapporto fra giovinezza e terza età"
il premio per la miglior sceneggiatura va a Josecho de Linares, di MI OJO DERECHO diretto dal medesimo.

"Per la capacità di far rivivere allo spettatore, tramite la ricostruzione degli ambienti e la scelta dei costumi, uno dei periodi più tormentati della storia del nostro paese"
il premio per la miglior scenografia e costumi va a Dionisia Cirasola e Arianna Palmisano di OROVERDE, diretto da Pierluigi Ferrandini.

"Per la scioltezza nel cadenzare il ritmo del film tra esterni ed interni fisici, linguistici e psicologici, in una metropoli contemporanea"
il premio per il miglior montaggio va a Mario Parruccini di I TWEET, diretto dal medesimo.

"Per la grande capacità interpretativa nel rendere il dramma contemporaneo della perdita del lavoro e delle conseguenze psico - esistenziali"
il premio per il miglior Attore va a Silvano Cavallina di L'INCOGNITA, diretto da Enrico Muzzi.

"Per la perizia con cui sono stati esaltati, attraverso la luce e i valori cromatici al servizio del film, i tratti evocativi di un'epoca"
il premio per la miglior fotografia va a Filippo Silvestris di OROVERDE, diretto da Pierluigi Ferrandini.

Menzione speciale della giuria per gli alti valori etici e sociali, riguardanti il dramma della disoccupazione, espressi dal film L'INCOGNITA, diretto da Enrico Muzzi.

Il premio del pubblico è andato a PRE CARITÀ di Flavio Costa, un ironico racconto sulla “soluzione” paradossale trovata dal protagonista, un laureato in Sociologia, per arrivare ad ottenere il “fisso” mensile.

Si nota come la realizzazione di un cortometraggio sia molto complessa poiché esso in pochi minuti deve comunicare un messaggio, suscitare delle emozioni ed essere visivamente coinvolgente. L’abilità del regista consiste nel saper condensare questi aspetti senza il supporto della forma/racconto del lungometraggio. Ha bisogno infine di possedere quella qualità ritmica costante senza interruzioni nella tensione filmica.

Il Gargano Film Fest, ad esclusione dei cortometraggi in gara, ha sviluppato gli altri eventi collaterali sul concetto di eco-sostenibilità. Nel corso delle tre giornate si sono susseguiti tre interessanti Workshop dai titoli: “La settima arte come mezzo di sensibilizzazione all’eco-sostenibilità e al senso civico”, “Territorio e ambiente – Edizione 0 (Audiovisivi della Puglia)” a cura di Fabio Iascone (Università di Foggia) e “Ricicl.Art: l’arte come mezzo di educazione al riuso e al riciclaggio di materiale di uso comune”. Inoltre sono stati proiettati due film su tematiche ambientaliste, La città ideale di Luigi Lo Cascio del 2013 e il docu-film Itali@mbiente di Mario Tozzi del 2011e non sono mancate le performance musicali tra cui ricordiamo quella di Michele Piano che ha musicato e suonato dal vivo la colonna sonora da lui composta per due film dell’epoca del muto, mentre sullo sfondo della incantevole Piazza De Mattias si potevano ammirare le opere dei visual artists Josè Carlos Bellantuono, Antonio Jannacci, Domenico Ruscitto e Alessandra De Cata e la mostra fotografica a cura di clackphoto.com.  L’evento di ampio respiro ed elevato spessore culturale ha costituito un forte richiamo per i cittadini che hanno partecipato con interesse. La manifestazione, che concorre a promuovere la circolazione di idee e persone a livello nazionale ed internazionale contribuendo a far conoscere il patrimonio storico culturale del luogo, è stata organizzata grazie alla volontà  dell’Associazione Provo Cult. La Puglia è nuovamente protagonista nella promozione della cultura.

(Articolo pubblicato in data 10/08/2013 su Casalnuovo, Il giornale di Manduria)

lunedì 29 luglio 2013

Moviement al Gargano Film Fest. Sabato 3 agosto

FOGGIA - Arriva la sesta edizione del Gargano FilmFest, che si terrà dall’1 al 4 agosto nel centro storico di San Giovanni Rotondo. Il festival di film e cortometraggi rientra nel «Provo.Cooltour», rassegna di cinema itinerante sul Gargano promossa dall’associazione Provo.Cult (che tra l’altro fa tappa giovedì 25 luglio a San Giovanni Rotondo, nel laboratorio urbano Artefacendo, con una serata-anteprima di cortometraggi dalle 21). Questa edizione del Gargano FilmFest ha per titolo «Visioni ecosostenibili» e prevede proiezioni di opere a tema in piazza De Matteis.

GLI APPUNTAMENTI - L’inaugurazione si terrà l’1 agosto con un aperitivo eco-musicale alle 19.30 e con lo spettacolo di videomapping di Luca Agnani, con proiezioni sulla facciata della ex chiesa di Santa Maria De Mattias. Tra i film che saranno proiettati quest’anno ci sono La città ideale di Luigi Lo Cascio (il 2 agosto) e il documentario Itali@mbiente di Mario Tozzi (il 3 agosto). È previsto anche un concorso di cortometraggi,

«Provo.Corto», dedicato a opere che raccontino il Sud Gargano e la Daunia. Il programma prevede anche concerti, workshop e dibattiti.

Sabato 3 agosto, dalle 18, presso il Chiostro Comunale (P.zza dei Martiri, San Giovanni Rotondo) si terrà la presentazione, a cura di Gemma Lanzo, del nono volume di Moviement: AMIR NADERI.

martedì 25 giugno 2013

MOVIEMENT N.9 - AMIR NADERI

Il nono numero di MOVIEMENT è dedicato al meraviglioso regista iraniano Naderi.

Amir Naderi è uno dei più autentici ed originali uomini di cinema concretamente operanti sulla scena internazionale. Il regista inizia la sua carriera nel suo paese d’origine, l’Iran, dove gira i suoi due capolavori Il Corridore (1985) ed Acqua, vento, sabbia (1988). Verso la fine degli anni Ottanta si stabilisce negli Stati Uniti come filmmaker indipendente e, di festival in festival, di rassegna in rassegna, conquista premi e consensi (già nel 1975 gli era stato consegnato da François Truffaut il Grand Prix all’11 International Meeting of Film and Youth al Festival del Cinema di Cannes). Durante questo periodo filma gli Stati Uniti diventando a tutti gli effetti un regista americano, dopodiché va alla scoperta di un altro dei paesi da lui amati, il Giappone, dove con una troupe interamente locale inizia le riprese del suo ultimo film Cut (2011). Naderi è a tutti gli effetti un cineasta “itinerante”, filma ciò che vede e ciò che sente nei luoghi a cui “sente” di appartenere e lui stesso si definisce un filmmmaker internazionale. I suoi film sono tutti all’insegna di un certo realismo poetico in perfetto equilibrio con uno sperimentalismo tecnico e stilistico ai limiti dell’astrazione dove la costruzione della trama è consegnata alle immagini, al montaggio e al suono.

COMUNICATO STAMPA

Da luglio 2013 MOVIEMENT N.9 - AMIR NADERI sarà disponibile in tutte le librerie e sui siti www.lanzoeditore.it ewww.moviementmagazine.com. Ringraziamo tutti gli autori, italiani e non, che con passione hanno partecipato al numero. In particolare desideriamo ringraziare gli amici di FUORI ORARIO (Rai 3), grazie di cuore a Donatello Fumarola ed Enrico Ghezzi. Grazie al maestro Naderi che si è reso disponibile ad incontrarci, faremo tesoro dei suoi insegnamenti tecnici ed umani, un uomo straordinario. Grazie infine (ma non per ultimi) ai nostri lettori che acquistando il volume ci daranno modo di continuare il nostro lavoro di studio, ricerca e divulgazione, a servizio della "Cultura Italiana". GRAZIE A TUTTI

giovedì 25 aprile 2013

Prossimamente Moviement n°9




Il prossimo volume di Moviement sta arrivando!!!

Al Foggia Film Fest LIBRARY è stato presentato Moviement


"MOVIEMENT" | Gemma Lanzo-Eusebio Ciccotti
>Ore 10,00 | Presentazione rivista di cinema . Conducono Gemma Lanzo, condirettore della rivista, e il docente di cinema Eusebio Ciccotti.
Ingresso libero.Moviement è una collana di cultura cinematografica che si occupa del cinema nella sua evoluzione storica, ponendo attenzione alle cinematografie emergenti nei diversi ambiti geopolitici. "Moviement" analizza lo statuto estetico dell'immagine cinematografica nelle sue componenti materiali e si avvale del supporto di esperti di settore nazionali ed internazionali. Dagon è una collana di fiction letteraria ispirata al titolo di uno dei racconti più famosi di Howard Phillips Lovecraft. Il primo romanzo pubblicato è "L'Avvolgo" di Giuseppe Fanelli.

MOVIEMENT cinema 3D Stereoscopico
Collana: Moviement
Formato: 21 x 29,7
Pagine: 160
Prezzo: 15 euro
ISBN: 978-88-97670-05-6


domenica 17 marzo 2013

ILLUSIONS IN MOTIONS

 
Vi consigliamo l'ottimo libro del Prof. Erkki Huhtamo della California University: Illusions in Motions.

Beginning in the late eighteenth century, huge circular panoramas presented their audiences with resplendent representations that ranged from historic battles to exotic locations. Such panoramas were immersive but static. There were other panoramas that moved--hundreds, and probably thousands of them. Their history has been largely forgotten. In Illusions in Motion, Erkki Huhtamo excavates this neglected early manifestation of media culture in the making. The moving panorama was a long painting that unscrolled behind a "window" by means of a mechanical cranking system, accompanied by a lecture, music, and sometimes sound and light effects. Showmen exhibited such panoramas in venues that ranged from opera houses to church halls, creating a market for mediated realities in both city and country.

In the first history of this phenomenon, Huhtamo analyzes the moving panorama in all its complexity, investigating its relationship to other media and its role in the culture of its time. In his telling, the panorama becomes a window for observing media in operation. Huhtamo explores such topics as cultural forms that anticipated the moving panorama; theatrical panoramas; the diorama; the "panoramania" of the 1850s and the career of Albert Smith, the most successful showman of that era; competition with magic lantern shows; the final flowering of the panorama in the late nineteenth century; and the panorama's afterlife as a topos, traced through its evocation in literature, journalism, science, philosophy, and propaganda.

mercoledì 30 gennaio 2013

Nominations Booktrailer Online Awards


Il Book Trailer de "L'Avvolgo" ha ricevuto ben 7 nominations ai Book Trailers Online Awards! Visitate il sito se desiderate supportarci mediante votazione.

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